Forse questa è mera cronaca, o forse fa capire fino a dove
si può spingere la disonestà.
Conoscete già la storia del fallimento Lugli e di come nel
1996 Lugli costituì la “Swing S.r.l.”, la ditta con cui mediante un prestanome ha
potuto portare avanti la sua attività nonostante tutti i debiti che aveva
lasciato in giro con il suo fallimento da otto miliardi di Lire.
Lugli è un tipo coerente: non si smentisce mai nel suo trend
di far fallire tutte le sue aziende. Infatti, i bilanci della Swing dal
2008/2009 al 2012 mostrano un continuo calo, e il 2013 non è da meno.
Il 18 Giugno 2013, Claudio ha acquistato le quote societarie
precedentemente detenute da suo figlio Flavio. E qui non si capisce perché: forse
il ragazzo era stufo di fare da prestanome. Comunque, a tal proposito, Claudio
non strombazzava a tutto il mondo che Flavio è scomparso? E allora come avrà
mai fatto Flavaio a rivendergli le quote, essendo sparito? Misteri della
famiglia Lugli.
Ad ogni modo, i piani di Claudio dovevano essere altri che
non il semplice venire allo scoperto (acquistando le quote della sua stessa
società e dichiarandole a suo nome) e così cominciare a lavorare per davvero
nella sua attività, come farebbe ogni cittadino serio e contribuente onesto. Macché.
Al contrario, Claudio ha dichiarato un indirizzo di
residenza fasullo, evidentemente allo scopo di non farsi rintracciare. Ecco qui
quello che risulta dalla visura della “Swing”.
L’indirizzo “Piazza del Foro 7” era la residenza di Lugli
dieci anni fa: non è più valido!
E che dire di Armando Comincini? Il suo indirizzo nelle
carte della “Swing” dev’essere pure uno vecchio non più valido, il che può
essere facilmente desunto da documentazioni più recenti.
Ad ogni modo, Lugli e il suo amico fedele Comincini in
Gennaio 2013 hanno costituito una nuova società denominata “Black Label S.n.c.”, dove
sono soci al 50% ciascuno. Naturalmente Comincini è il legale rappresentante,
per cui la responsabilità è sempre la sua.
La “Black Label” è rimasta inattiva da Gennaio a Giugno ed è
divenuta attiva il 24 Giugno 2013.
E così questa “Black Label” ha assunto la conduzione del
negozio di abbigliamento Lugli in centro a Brescia.
La domanda sorge spontanea: che sarà mai dei fornitori verso
cui la Swing
era debitrice? E le banche? E le tasse? E gli eventuali emolumenti ancora
dovuti agli ex dipendenti?
Forse non voglio veramente conoscere le risposte a tali
domande.
Sembra piuttosto che ci sia un altro fallimento dietro l’angolo…