Un momento pittoresco della carriera fallimentare di Lugli è
stato il suo specioso tentativo di “espandersi” (come piaceva dire a lui) all’estero,
aprendo un negozio sul tetto del mondo: Rodeo Drive a Los Angeles, California (USA).
Forse che Lugli voleva sentirsi alla pari di Armani, Lacoste
e le firme più prestigiose.
La verità è che quando avviò la “Claudio Lugli, Inc.” negli
USA (Settembre 1990), Lugli già sapeva benissimo che la sua azienda in Italia sarebbe
andata gambe all’aria, e così aveva bisogno di un posto abbastanza lontano in
cui fuggire.
Non l’ha mai detta tutta riguardo al suo progetto di aprire
un negozio negli USA.
Tant’è che dopo aver portato i libri in tribunale e quindi dopo
l’avvio della procedura fallimentare a carico della “Claudio Lugli Srl”,
ovviamente Claudio cominciò ad avere guai seri, così pensò bene di scappare in
America con tutta la famiglia appresso.
Tornò indietro con le pive nel sacco e ancor più debiti
seminati in giro, ovviamente.
Infatti, verificando in Internet (http://kepler.sos.ca.gov/) si trova quanto segue:
Certo, dice “sospesa” e non “fallita” (anche se comunque
fallì, piuttosto velocemente): quindi apparentemente si era salvato da un
fallimento in senso lato. Buon per lui, ma certo non per i suoi creditori. Come
al solito, nevvero?
Qualora si rendessero disponibili maggiori informazioni,
verranno rivelate in questo blog.
Cesare