Forse a qualcuno potrà interessare sapere che fine ha fatto
la “Swing S.r.l.” (vedere questo articolo per avere una traccia
temporale).
Be’, Lugli ha messo in atto uno dei suoi trucchetti,
ovviamente.
Che lo si creda o no, subito dopo l’acquisto delle quote di
suo figlio (Flavio), Lugli ha trasferito la ditta a un altro prestanome, un
quarantenne pakistano residente a Brescia di nome Moeen Ahmad Jovindha.
Ecco qui infatti cosa dice la visura camerale della “Swing”:
E così la ditta di Lugli è stata misteriosamente intestata a
un pakistano e, stando all’ultimo bilancio depositato in Camera di Commercio,
«Durante il decorso esercizio la strategia di gestione attuata, si è
focalizzata all’eliminazione dell’ingente quantità di merce obsoleta,
praticando la tecnica di vendita del “sottocosto” ed attraendo
contemporaneamente la clientela verso l’acquisto di capi di recente
acquisizione o produzione. Tale strategia ha compresso però la globalità dei
margini di contribuzione, inducendo l’amministrazione ad una radicale
ristrutturazione dei costi fissi che ha condotto all’abbandono del settore di
vendite al dettaglio e del relativo negozio in locazione e concentrandosi sulle
vendite all’ingrosso senza l’utilizzo di strutture di deposito».
Ecco qui l’estratto appena citato:
Ecco qui l’estratto appena citato:
Tutto ciò è un lampante, deliberato tentativo di fornire una
“spiegazione” per la reale strategia di Claudio, che è in realtà di mandare
l’azienda a gambe all’aria con tutti i suoi debiti, per coprire i suoi loschi
traffici.
Alquanto curiosamente, il nuovo indirizzo (sede sociale)
della “Swing” è lo stesso dove la sorella di Claudio ha il negozio di
erboristeria da trent’anni o più; fra l’altro, nello stesso palazzo hanno sede
degli studi legali.
Inutile dire che questo è semplicemente l’ennesimo trucco di
un disonesto.
Cesare