Si
vede che in questi giorni ho la vena “vintage” della canzone
italiana d’autore (vedere sotto): riprendo infatti l’ultimo post
da dove (ironicamente) l’avevo concluso, cioè l’intramontabile
pezzo di Toto Cutugno.
Marina
Rubino (della quale si parla a grandi linee qui) si unisce
alle lagne dei “morosi coniugi” Claudio e Renata Lugli e sostiene
di aver letto un post «pieno di calunnie, bugie e diffamazioni».
Peccato, però, che non produca nessuna affermazione circostanziata
tale da confutare quanto da me dettagliato ed evidenziato. Anche
perché nel presente blog vengono riportati essenzialmente dei dati
di fatto, forse nudi e crudi, ma comunque dati di fatto.
Se
fossero confutabili, verrebbero confutati. Ma così evidentemente non
è.
A
parte queste banali ovvietà, proprio ieri sera è successo un fatto
straordinariamente interessante: qui al blog è arrivata un’email
(da lontanuccio, fra l’altro) dalla quale poi, oggi, si è
sviluppato un intenso contatto telefonico con… qualcuno che conosce
molto, molto bene Marina e adesso che ci sta raccontando un bel po’
di fatterelli davvero curiosi e per certi versi piccanti, dato che
persino l’angelica pittrice si dice abbia lasciato qualche cadavere
sul suo cammino.
Probabilmente
non pubblicheremo granché di quanto ci riferisce questo nuovo amico,
ma qualcosina forse sì. Vedremo.
Insomma,
Marina… Marina… Marina…
Cesare