Ultimamente
la attività parallela/collaterale dei “morosi coniugi” Claudio
Lugli e Renata Fruscella, che finora non aveva francamente destato
alcun interesse, ha cominciato a innescare una certa curiosità.
Forse
perché i Lugli sembrano esservisi dedicati quasi completamente,
forse perché non si capisce bene di cosa si tratti, o forse per le
modalità giacobine con cui viene portata avanti (manco fosse una
storia di cappa e spada)... fatto sta che fra i vecchi creditori dei
Lugli comincia a circolare qualche interrogativo su cos’altro si
siano inventati pur di evitare un lavoro onesto.
Sappiamo
già che l’attempata moglie sta godendo la propria pensione anche
grazie ai contributi di fornitori e amici mai pagati e clienti
insoddisfatti.
Nel
frattempo, però, almeno a giudicare da informazioni che si possono
facilmente reperire in Internet ad opera dei diretti interessati,
Claudio e Renata Lugli hanno avviato un’attività parallela a
quella dell’annaspante negozio (gestito sempre dal loro sempiterno
prestanome, Armando Comincini) e si sono messi a fornire una qualche
sorta di consulenza psicologico/filosofica.
Non
hanno una sede, non sembrano avere una ragione sociale o
un’associazione costituita, non hanno insegne, però utilizzano i
locali del negozio. Anzi, un bugigattolo al piano interrato del
negozio di Via Cairoli 1 (angolo Via Pace; qui si può vedere
l’esterno del palazzo), nel quale forniscono tali misteriose consulenze.
Nuove
frontiere? Chissà, probabilmente sarà possibile rendere noto
qualcosa in più nei prossimi articoli di questo blog.
Ma
nel frattempo è pervenuta un’indiscrezione, tramite un amico che
frequenta Claudio e Renata un po’ più da vicino.
Il
“buontempone” (dal nome della sua ditta)
di cui relazionava un articolo precedente (questo qui) non è solo un ottimo cliente dei Lugli, ma porta loro amici e
parenti.
Tuttavia,
a parte lui medesimo e suo fratello, Roberto Temponi non ama
dichiarare apertamente la frequentazione della setta dei Lugli (se così si può
chiamarla).
Infatti,
uno degli ultimi avventori delle consulenze di Renata e Claudio è
suo nipote, Matteo Cominotti, però non lo dicono. Lo chiamano,
invece «Flavio». Chissà come mai?
Forse
perché Matteo è uno sportivo (quindi in una certa misura un
personaggio pubblico), dato che è attivo nel ciclismo agonistico,
peraltro con ottimi risultati.
Eccolo
qui, infatti, impegnato nelle sue fatiche:
E
qui lo si può ammirare in occasione di una sua recente vittoria, sul
gradino più alto del podio:
E
allora: in bocca al lupo per le prossime gare, Matteo nonché Flavio!
Cesare