Non
posso dire che sia una notizia recente perché di fatto tra un po’
compie un anno… comunque, bando alle ciance!
Tempo
fa un mio conoscente si è sintonizzato sulle frequenze della società
inglese che nel 2000 aveva rilevato il funestato marchio del fallito
Claudio Lugli (i dettagli nei post precedenti: questo e quest'altro).
Solo
in questi giorni, mi ha inviato copia di un’e-mail promozionale
della “Claudio Lugli Shirts” che risale ai primi di Febbraio di
quest’anno. Eccola qua:
I
due signori cerchiati nella foto sono (a sinistra) Seyed Hossian
Salimian detto Hoss Salimian (qui la sua pagina Facebook), per l’appunto
l’investitore che ha pagato profumatamente il marchio di Lugli,
mentre il ragazzo a destra è Navid Salimian (qui la sua pagina), suo figlio e curatore del
marketing della commerciale.
Per
chi non masticasse l’inglese, ecco un’estemporanea traduzione del
testo:
Incontra Claudio presso il nostro Showroom questo fine settimana!!
Venerdì, 5 Febbraio 2016; ore 14:45Cari tutti,desideriamo informarvi che Claudio sarà presso il nostro showroom di Londra questo fine settimana e le porte saranno aperte per tutti i nostri clienti più affezionati che desiderano avere degli abiti fatti su misura direttamente da lui.Ci attendiamo un fine settimana piuttosto intenso, dunque vi consigliamo di prenotarvi onde evitare inconvenienti!Per prenotazioni, contattare […]
Qualcuno
dirà: “Va be’, che c’è di strano? Il detentore originario del
marchio sta seguendo il suo investimento” oppure “L’avranno
prezzolato per fare un po’ di réclame e ravvivare le vendite” o
ancora “È ovvio che Lugli collabori con i suoi soci inglesi!”.
Già…
se non fosse che, al contrario, proprio i succitati signori Salimian,
quando un paio d’anni fa sono stati contattati nella “pia
illusione” che avrebbero potuto attivarsi per indurre i “morosi
coniugi” a rappezzare un po’ dei disastri che si erano lasciati
alle spalle, non solo hanno fatto spallucce, ma addirittura hanno
negato di avere alcunché a che fare con Claudio Lugli! Si sono
spinti fino ad affermare che non lo conoscono!
Chissà
se poi Claudio è veramente andato a Londra dai suoi (di fatto) soci
inglesi. A giudicare dalla pagine Facebook sua e di Renata e
soprattutto da quella della “Claudio Lugli Shirts”, al
roboante annuncio non c’è stato alcun seguito. Per lo meno nessun
seguito che fosse degno di qualche festeggiamento. Nemmeno
sulla loro pagina Twitter ce n’è traccia (anche se, per la verità,
questa è stata aperta appena dopo quel fine settimana).
Chissà,
forse Claudio non aveva i soldi per pagarsi il biglietto aereo e i
suoi soci si sono dimenticati di farglielo? O forse le prenotazioni
non sono state propriamente un fiume in piena? Non è dato sapere…
E
così risuona una vecchia canzone: Pinocchio… ma dove vai…
Cesare