Proprio
quando ormai pensavo di aver sepolto la questione del “Lugli
fallimento” sotto una crosta spessa e ben solidificata di ferite
ormai più che cicatrizzate, qualche mese fa hanno ricominciato ad
arrivare informazioni su quella che si potrebbe definire una sorta di
rinnovata scaltrezza e furbizia dei due “morosi coniugi”.
Anche,
sulle attività che hanno intrapreso in questi ultimi anni
continuando a… “riciclarsi” in varie fogge.
Anni
addietro ero rimasto alquanto sbalordito (e, a dire il vero, anche un
po’ schifato) dal can can mediatico che i Lugli avevano cercato di
mettere in piedi vendendosi come “vittime” della setta per la
quale avevano precedentemente (e per tanti anni!) battuto la
grancassa. Non entro nel merito di gruppi e movimenti sui quali si
potrebbe senz’altro discutere con toni non particolarmente
compiacenti... piuttosto – alla fine – quella mossa stile “colpo
di scena” da parte di Claudio e Renata (dire peste e corna di un gruppo che fino a qualche tempo prima si era portato sugli allori), a mio parere, era valsa
soltanto a confermare la loro incoerenza incallita.
Come
mi ha fatto notare un amico che è un po’ più a contatto con il
contesto sociale entro cui questo nuovo post fra breve ci introdurrà,
poco dopo aver evidentemente fallito (tanto per non smentirsi mai)
anche nel ruolo di “casi umani” o di “ambasciatori
di una nuova setta dell’età dell’oro che nasce sulle ceneri
della precedente”, alla fine Claudio e Renata hanno preferito
ripiegare sull’unico ambiente redditizio con cui potevano avere
qualche contatto.
Amici
importanti, come Adolfo Galli (per chi non ne avesse mai sentito
parlare, qui una sua presentazione),
di cui Lugli parla proprio nel suo sito vantando una conoscenza
trentennale e un rapporto confidenziale. Forse, un po’
speciosamente.
Per
non parlare degli amici di Facebook, fra cui si annoverano nomi di
prim’ordine come Beppe Crovella (noto per il ruolo rivestito negli
indimenticabili “Arti & Mestieri”),
Joe Damiani (musicista bresciano),
Jason Beghe (attore di Hollywood noto per le parti in Monkey Shines,
Thelma & Louise e Soldato Jane),
Mike Ogletree (batterista dei Simple Minds nei primi anni ’80), e via
discorrendo.
Insomma:
personaggi di spicco, o VIP come si suol dire.
Che
dire, infatti, di un musicista internazionale come Robben Ford? Per
chi non amasse il Blues e la Fusion, qui il suo sito. In Marzo scorso è stato ospite d’onore alSeconda Classe (un locale molto “in” di Brescia). E
(indovinate…) chi gli ha fatto da accompagnatore prima e dopo la
serata a mo’ di “paggetto ufficiale”? Sì, proprio loro,
Claudio Lugli e Renata Fruscella. Evidentemente, devono avergli “unto
le ruote” per benino. D’altronde, per la verità, va anche detto
che Ford ha Lugli come disegnatore di abiti per suo conto già da
tempo e lo stesso Claudio nel blog della sua “setta indipendente”
ha definito Robben un suo grande amico. Eh be’… d’altra parte,
massima convenienza…
Il
già citato Joe Damiani (al secolo Giovanni Andrea Damiani), poi, da qualche tempo è
oggetto di un vero e proprio corteggiamento da parte di Renata e
Claudio. Dagli incontri in occasione di serate qua e là per il
bresciano, fino ai “Mi piace” in Facebook, i Lugli non perdono
un’occasione per farsi belli ai suoi occhi e fidelizzarlo da bravo
cliente.
Ecco
qua alcuni esempi:
D’altro
canto, è simpatia corrisposta a quanto pare:
Eh già, che bello...
Da
qualche tempo i Lugli hanno messo nel mirino un altro personaggio, un
imprenditore abbastanza conosciuto nel jet set bresciano: Giorgio
Guerrini (per chi fosse iscritto a Facebook qui si trova il suo profilo), anche lui
oggetto delle premurose attenzioni dei plurifalliti coniugi:
Per
non parlare del sito Internet di Claudio Lugli, peraltro fermo a
Novembre 2010, che contiene un’intera lista di VIP e artisti di
caratura internazionale di cui lo stilista mancato avrebbe incrociato
i passi (… o forse sarebbe meglio dire che è stato in mezzo ai
loro piedi? sottile differenza…)
Nomi di assoluto rilievo: Charlton
Heston, Alicia Keys, Gianni Minà, Joan Baez, John McLaughlin, John
Travolta, Pippo Baudo, Lidia Schillaci, Sharon Stone, Chick Corea, addirittura i compianti Joe Cocker,
Pino Daniele, Paco De Lucia e Massimo Troisi.
Insomma,
una vera e propria “riserva aurea” che gli può senz’altro
fornire un biglietto da visita di prim’ordine da giocare con il
prossimo soggetto (vittima?) che finisce nelle sue mire…
…
magari proprio come quel “lorenzoegiorgio” che ha poi avuto la
sua da dire sulla condotta parassitaria dei falliti coniugi (ne
racconta un recentissimo post di questo blog).
Un
buon bresciano direbbe: "ma imparare a lavorare, no?"
Cesare