A un
certo punto ci siamo domandati: è proprio del tutto normale farsi
abbindolare da personaggi come i Lugli?
Certo,
forse il sottoscritto dovrebbe essere il primo a correre a nascondersi sotto qualche pianta, quando si parla di raggiri per molti milioni di
vecchie Lire… Se non altro, a discolpa potrei addurre la
motivazione che a quei tempi (’89 / ’90 o giù di lì) nulla
lasciava pensare che si trattasse di “bidoni” completi, anzi al
contrario con le loro macchine sfavillanti e le loro case
hollywoodiane facevano gran mostra di sé.
Ma
lasciando da parte quelle storie dei tempi che furono e che nessuno
ormai può più cancellare, la curiosità rispetto al tipo di
personaggio che può bearsi di frequentare dei falliti DOC come i
Lugli, è sorta quasi spontanea.
E…
caspita! Per dirla tutta, è stato sufficiente dare un’occhiata a
certe amicizie dei “morosi coniugi”, per farsi un’idea della
caratura dei soggetti che sono stati in grado di ammaliare.
Quasi
quasi vien da dire che ai nostri tempi erano più bravi, più astuti, sceglievano imprenditori di successo o comunque lavoratori, gente che
aveva messo su famiglia e che era capace di condurre delle attività
impegnative.
Il
primo soggetto di questa serie si chiama Roberto Temponi (qui la sua
pagina personale) di Bovezzo (BS),
nominativo emerso come capofila da una semplice ricerca in Internet
(per lo più Google oltre alle pagine Facebook dei Lugli), più che sufficiente per capire
che è legato a doppio filo con Claudio e Renata, principalmente per
le attività simil-esoteriche della loro setta. Una cosa tipo
auto-aiuto, si direbbe a prima vista, anche se dà adito a
interpretazioni ben più negative. Ma ogni cosa a suo tempo…
Questi
due post di Facebook rendono bene l’idea del rapporto che corre fra
loro:
E
adesso osserviamo un po’ il livello culturale degli amici fedeli
dei Lugli.
Si
potrebbe addirittura provare a estrapolare un’analisi o delle
caratteristiche, dei tratti distintivi.
Abbozziamo:
1) creduloni, 2) faciloni, 3) criticoni.
Vediamo
un po’…
Creduloni:
nel post che segue, l’arguto Roberto (che di lavoro fa il
pasticcere nel piano interrato di casa sua) parte in quarta dopo aver
preso fischi per fiaschi abboccando a una delle innumerevoli bufale
di Facebook:
E a
nulla vale il commento di un suo amico che cerca di ricondurlo alla
ragione: macché, lui deve sostenere la propria ragione senza
ammettere di aver semplicemente preso lucciole per lanterne.
In
quest’altro post, invece, prende un messaggio che è evidentemente
spam e vi si scaglia addosso con una veemenza inaudita. Ha lo stesso
acume di un miope che prende a randellate uno spaventapasseri temendo
un’aggressione.
Faciloni:
ecco un altro post di Facebook. Temponi (assieme a un’amica e agli
stessi coniugi Lugli) trova l’acqua calda e si unisce al proclama
secondo cui i farmaci sono un business. Veramente una scoperta
sensazionale. E che spessore scientifico hanno i loro commenti!
In
quest’altro invece parla del Santo Padre come di un «clericale»
(caspita, che precisione teutonica!) e si abbandona a una satira
puerile quanto stucchevole. Di una faciloneria pietosa.
Criticoni:
ne hanno proprio per tutti; dai politici ai preti, dai medici agli
immigrati. Sembra che debbano sfogare costantemente un odio viscerale
talmente abbondante che rigurgita.
Questa
contro il vaticano:
Qui
contro l’industria e i sindacati:
Ancora
contro gli alti prelati cattolici:
Queste
due contro i musulmani (con la brava Renata che gli fa eco fomentando
l’animosità):
Ancora
contro gli omosessuali:
Qui invece contro l’Unione Europea:
Eh,
già, è proprio il personaggio (primo da sinistra nella foto) colto,
moderato, compassato, benevolo ed equilibrato che chiunque vorrebbe
eleggere come amministratore locale…
(continua...)
Cesare