Non
serve essere Sherlock Holmes per capire che dietro a una facciata
rassicurante sta una realtà ben diversa; nemmeno serve essere
Nostradamus per prevedere l’andamento di un’attività sulla base
dei suoi ricavi.
Ma
qui, paradossalmente, queste due figure leggendarie s’intrecciano.
Ebbene
sì, perché la Black Label S.n.c., costituita in Gennaio 2013 (eccone un
accenno in questo precedente post), non è altro che la società che ha raccolto i
cocci della precedente (Swing S.r.l.), perennemente in perdita, e che
porta avanti l’attività del negozio di Lugli, naturalmente sempre
grazie al fedele servo-prestanome.
Interessante
notare il loro volume di vendita.
Qui di seguito ecco un campione di scontrini che hanno battuto nel mese di Giugno, in
giorni diversi ma sempre in orari prossimi alla chiusura.
Scontrino
1: questo era un Sabato, poco dopo le 19 come si legge chiaramente,
ed era la battuta n° 8, ossia otto vendite in tutto nella giornata.
Per un Sabato, cioè il giorno teoricamente più favorevole.
Scontrino
2: questo era il venerdì successivo, alle 18 in punto, battuta n°
3. Risultato quanto meno mediocre.
Scontrino
3: il mercoledì successivo, verso le 19, ed era ancora la 3^
vendita; chiaramente si tratta di un giorno infrasettimanale, però
occorre anche tenere conto che mentre lo scontrino è di 29 Euro, il
capo d’abbigliamento era esposto a niente meno che 79 Euro…e non
si erano nemmeno ancora aperti i saldi!
La
domanda sorge spontanea: la Black Label è una pia opera di
beneficenza?
Oppure qualche scontrino è - per così dire - "sfuggito"?
E il
corollario fa subito capolino: quanto ancora durerà la Black Label?
E chi sarà il prossimo creditore a venire gabbato?
Chissà…
Cesare